Zevi: "Con Felicittà 2025 mettiamo al centro Ostia e i giovani. Su Patrimonio indisponibile stiamo andando avanti veloce"

Era il 30 maggio 2022 quando l'assessore Tobia Zevi lanciò gli Stati Generali del Patrimonio. Con l'amministrazione Gualtieri in piedi da sei mesi, venivano gettate le basi di un percorso di recupero e valorizzazione degli immobili di proprietà del Comune. Ma anche quelle di un evento diventato ormai appuntamento fisso: "Felicittà".
Il 3 luglio dalle 18 alle 24 andrà in scena la terza edizione, che per quest'anno coinvolge 25 luoghi di cui ben 6 solo a Ostia. Ed è questa una delle chiavi di lettura che identificano l'appuntamento del 2025, che in serata si concluderà con "Felicittà Beach", una festa sulle spiagge di Ponente, le uniche rimaste senza offerte per la gestione in seguito al bando comunale dello scorso febbraio. Per questo l'assessore Tobia Zevi, intervistato da RomaToday punta forte sul "mare di Roma". E non solo.
Assessore, facciamo prima un passo indietro. "Felicittà" ha ormai la sua piccola storia. Oggi, dopo tre anni, che cosa è diventato questo evento e come si rinnova?
"Un appuntamento fisso che cercherà quest'anno di fornire nuove sfumature, per renderlo accattivante e innovativo. Devo ammettere che abbiamo riflettuto sull'opportunità di organizzarlo anche per il 2025, perché la conferenza internazionale sulla casa, "All you need is home", ha avuto un grande successo e ci siamo chiesti se fosse il caso di rimandare, per non fare due grandi eventi di questo genere a distanza ravvicinata. Poi però, sondando i nostri interlocutori, ci siamo resi conto che c'è aspettativa. Non solo da parte dei cittadini che vogliono scoprire nuovi luoghi, ma anche da chi gestisce in concessione il nostro patrimonio e ha piacere di aprire le sue porte e raccontare la ricchezza del lavoro che fa".
Dunque, la locandina parla chiaro: è un'edizione speciale dedicata a Ostia. Come mai?
"A partire dal sindaco Gualtieri, c’è una fortissima volontà di concentrare investimenti e attenzione sul X municipio in generale e su Ostia nello specifico, penso al parco del Mare, al nuovo ponte della Scafa, ma tutto ciò si traduce anche in una nuova visione del quartiere. Ostia viene vista come periferia problematica, ma ha un potenziale straordinario da sfruttare. È un grande spreco non valorizzare un luogo così bello. Lo speciale Ostia ha questo obiettivo, cioè volersi impegnare affinché questi grandi investimenti pubblici vengano accompagnati dallo sforzo di abitare queste infrastrutture, per rendere il quartiere più bello".
È anche un messaggio chiaro: il mare di Roma, seppur con tante contraddizioni e criticità, non si abbandona.
"Abbiamo scelto di animare con Felicittà Beach proprio le spiagge di Ostia Ponente, in un territorio difficile, dove il bando per l'affidamento è andato deserto. Non abbiamo voluto lasciar perdere, ma anzi abbiamo investito direttamente e coinvolto tanti soggetti per far sì che un pezzo di estate romana si trasferisse anche in luoghi più difficili. Si è creata una convergenza molto bella, lo scopo di valorizzare il patrimonio pubblico e il senso di Felicittà è proprio quello di mostrare una città più bella, inclusiva e giusta. Trovo anche molto positivo e importante, per questo ringrazio l'assessore Smeriglio, che l'edizione 2025 sia stata inserita nel calendario dell'Estate Romana”.
La festa sulla spiaggia richiama i giovani. Anche loro sono al centro di questa edizione?
"Sì. La sera del 3 luglio ci sarà una grande festa a Ostia Ponente. Grazie al Giubileo, al Pnrr e allo sforzo del Sindaco ci viene riconosciuta la capacità di aver saputo cambiare Roma. Oggi, queste trasformazioni devono rendere Roma sempre più attrattiva per le nuove generazioni. Per troppo tempo siamo stati respingenti per i giovani, dai fuori sede a quelli andati via per lavoro prima dei 30 anni. Noi abbiamo il compito di rendere Roma un luogo dove ci si trasferisce, non dal quale si va via”.
A proposito di giovani e studenti. L'ex Mira Lanza diventerà una residenza universitaria. Un immobile del Comune abbandonato che rinasce grazie alla collaborazione con Roma Tre. È un progetto che dice molto degli obiettivi dell'amministrazione?
"Se pensiamo che era tutto fermo da 70 anni, è incredibile. Degradata, abbandonata, insicura, piena di rifiuti. Siamo riusciti per la prima volta a immaginare un progetto strutturale, dopo due bandi falliti, collaborando con Roma Tre. Un grande esempio di collaborazione istituzionale. La sintesi della città che vogliamo, dove il patrimonio pubblico è volano di rigenerazione, che crea una ricucitura urbana, con giovani protagonisti e l'economia della conoscenza che diventa un fatto concreto".
Altri esempi sulla stessa tendenza ce ne vogliamo fare?
"Beh proprio il 3 luglio verrà inaugurata la Casa di Pertini a Fontana di Trevi, ma abbiamo nel mirino il Mercato dei Fiori, l'Hostaria dell'Orso e il Circolo degli Artisti. Questi tre luoghi sono sfide difficili, complesse anche per la burocrazia che c'è di mezzo, ma entro la fine del mandato vorrei portarli a casa, insieme a un masterplan per il Campidoglio 2".
Andiamo per ordine. Che novità ci sono su Mercato dei Fiori e Hostaria dell'Orso?
"Allora per quanto riguarda il mercato, stiamo per andare in giunta con una delibera di variante per metterlo successivamente a bando, dopo il passaggio in aula consiliare. Sull'Hostaria, vorrei pubblicare un bando entro il 2025, sperando che si possano tenere insieme ragioni economiche e culturali. Vorrei un luogo che non sia solo somministrazione, ma anche di cultura. Optare solo per la seconda via non sarebbe sostenibile, ci siamo resi conto che la mole di lavori rischia di essere un ostacolo".
Quando parla di Campidoglio 2 intende il trasferimento degli uffici?
"No, assolutamente. L'obiettivo è che si faccia un masterplan entro i prossimi due anni per lo sviluppo di 80mila metri quadri di superficie, uno spazio pubblico enorme sul quale ci sono molte idee, ma nessuna ancora definita o prevalente. L'obiettivo è che si entri nel concreto con il secondo mandato".
Due anni e mezzo fa avete approvato il nuovo regolamento sul patrimonio indisponibile. Come sta andando?
"Siamo arrivati a un ritmo di ordinaria amministrazione, con 50 affidamenti tramite avviso pubblico e 10 grandi concessioni. Puntiamo a essere ancor più veloci nello sbrigare le pratiche, anche se non è facile: ogni volta bisogna fare la 'due diligence', cioè la schedatura urbanistica e manutentiva dell'immobile, serve la stima, va fatto l'avviso pubblico, devono seguire i controlli antimafia. Ma ormai l'iter è avviato, e ci consentirà di mettere in concessione e legalizzare tutti gli immobili per cui viene manifestato un interesse.
Ci sono state anche delle criticità, penso alle morosità anche pesanti di diverse realtà concessionarie e alle polemiche sulle tempistiche e sul calcolo dei nuovi canoni. Come le avete affrontate?
"Dal mio punto di vista le realtà sociali possono essere fiere di come ci siamo regolati, rispetto a tutte le difficoltà amministrative ed economiche. Venivamo da dieci anni durante i quali loro e il Comune si parlavano solo tramite le carte bollate. Noi abbiamo fatto un regolamento nuovo dopo 40 anni, in cui si prevede uno scomputo dei lavori fatti sull'affitto più alto, in cui si va incontro alle morosità. Ogni sforzo possibile è stato fatto, convinti che l'unico obiettivo importante fosse aprire questi spazi di cultura, sport, socialità. L'istituzione di un comitato tecnico ad hoc ci ha permesso di superare situazioni apparentemente insormontabili come quella di 'Esc' a San Lorenzo, che è in via di risoluzione. In qualunque dinamica si può sicuramente chiedere di più. Ma sfido chiunque a trovare una città italiana dove ci sia stato un atteggiamento più favorevole, nei confronti della realtà sociali concessionarie, di Roma".
Quando si parla di patrimonio è inevitabile citare i beni confiscati alla criminalità. Ormai da oltre due anni esiste il forum cittadino, da lei presieduto. Cosa è stato fatto finora?
“Sui beni abbiamo fatto moltissimo, sia per la gestione sia per la partecipazione. Siamo più rapidi. Non solo gestiamo ma creiamo un processo prima e dopo che è fatto anche dalle realtà sociali. Funziona, siamo soddisfatti. Se però dovessi dire il mio sogno, è che insieme all’Agenzia nazionale che gestisce i beni, riuscissimo ad aggredire il grande bacino di immobili sotto sequestro che ancora non sono attribuiti a nessuno. Roma Capitale ha circa 160 beni confiscati in proprietà. Sul sito dell’Agenzia i beni sotto sequestro o già in confisca credo siano oltre 3.500, molti dei quali sono aziende. C’è una sproporzione fortissima. A livello di governo sarebbe giusto mettere la testa su questa cosa, dandoci delle proprietà, come magari l’emergenza abitativa, per creare meccanismi provvisori, in cui questi beni non restano fermi per anni. È uno spreco. Ci vuole maggiore e migliore dialogo tra tutte le istituzioni coinvolte".
Lanciamo lo sguardo al 2027. Cosa succederà a livello di gestione e recupero del patrimonio da qui ai prossimi due anni?
“A marzo 2025 abbiamo approvato il regolamento sul patrimonio disponibile, era l’ultimo tassello mancante. Non c’era mai stato un regolamento. Molto innovativo perché ha dei forti correttivi sociali, perché è meglio mettere a bando che in affitto al privato. La sfida del prossimo futuro è quella che, anche grazie ai grandi player immobiliari, questo settore patrimoniale venga gestito adeguatamente, senza regali ai furbetti e privilegiando gli scopi sociali, dove ovviamente possibile. Ma dove non lo sia, allora bisogna aumentare gli incassi per Roma, investendo gli introiti sugli altri servizi".
Roma Today